09 luglio 2011

Impressioni da spettatore

Come sapete, all'interno del nostro Festival ci sono stati due spettacoli rivolti ai più piccoli: Paskudarium e La storia dell'ape blu. In questi due appuntamenti  si sono unite al nostro "carro nomade" anche cinque ragazze: Chiara Bellemo, Nicole Cesarato, Laura Gabbatore, Laura Sigolo e Irene Vettorato.
In questo post vogliamo pubblicare le impressioni che loro c'hanno donato.


Venerdì 1 Luglio 2011, presso la Casa Caprari Maritan di Sant'Angelo di Piove di Sacco, si è svolta la Prima regionale dello spettacolo Paskudarium, inserito nel festival dei Casoni, Scene di Paglia. In questa splendida cornice, gli attori della compagnia slovacca Divadlo Piki, Katarìna Aulitisovà e L'ubomìr Piktor, hanno dato magistralmente vita ad alcune storie aventi come protagonisti i vizi più diffusi nei bambini birichini.
Il titolo della rappresentazione riprende il nome del museo fondato dal professor Selfeater, famoso esperto di disobbedienza infantile, che è riuscito a trovare un metodo per vincere le cattive abitudini dei più piccoli. Lo spettacolo si è aperto con le vicende dei bambini che masticano molto rumorosamente, che, dopo vari tentativi per risolvere il fastidioso problema, sono stati costretti a vivere con la bocca cucita. A seguire è stata raccontata la storia di una bimba che amava sporcarsi ma odiava farsi il bagno, costringendo così i genitori a lasciarla vivere in un porcile. La vicenda successiva trattava il vizio della pigrizia: Tony Pigrone era talmente fannullone che i suoi genitori, sempre pronti ad assecondare i suoi capricci, si erano rassegnati alla frustrante situazione. Infine, Vive ha rappresentato l'abitudine di mettersi le dita nel naso, molto comune tra i bimbi, che l'ha portata ad avere un naso infinitamente lungo.
I due attori sono riusciti a coinvolgere attivamente i bambini grazie all'alternarsi di simpatici fantocci e allegre canzoncine in slovacco e, attraverso l'esagerazione di questi vizi, a far capire loro i comportamenti da evitare. Il pubblico numeroso ha molto apprezzato lo spettacolo, nonostante le ridotte dimensioni della sala che hanno compromesso la completa visione della scenografia. Al termine della messa in scena, prima di salire tutti sul pulmino dei Birichini e rientrare in biblioteca, è stata offerta una gustosa merenda a base di gelato.


"Talor nella convivenza è forza la differenza". Questa è la frase cardine di tutto lo spettacolo La storia dell'ape blu, iniziativa inserita nella cornice del festival di Scene di Paglia, che si è svolta venerdì 8 luglio 2011 presso la Barchessa Renier di Pontecasale di Candiana. Una folla di bambini accompagnati da zii o genitori sono partiti da Piove di Sacco in due pullman mostrando già dal principio tutta la loro vivacità e voglia di divertirsi. Alle 17.00 è iniziata la rappresentazione che trattava i temi della convivenza spesso difficile da realizzare e della diversità spesso difficile da accettare. Attraverso oggetti di uso quotidiano usciti da una misteriosa valigia l'attrice, accompagnata da un musicista, è riuscita ad attirare l'attenzione del pubblico facendolo partecipare attivamente, spesso ponendo domande alle quali i bimbi hanno risposto prontamente dimostrando una forte perspicacia e venendo ricompensati con adesivi a forma di ape.
La storia inizia in un piccolo alveare sulla collina di Gattamelata, nel bosco dei tigli dove un'apina diversa dalle sorelle per il particolare colore blu, parte alla ricerca del ruolo che non aveva ancora trovato all'interno della sua grande casa. Dopo vari incontri nei quali scopre i diversi lati del carattere di ogni singolo individuo come la vanità attribuita alla libellula, la fugacità della curiosa cavalletta e l'insicurezza presentata dallo scarabeo Alfonso, innamorato perdutamente dell'altezzosa cicala Costantina, l'ape blu, grazie al consiglio dello scarabeo stercorario, capirà che spesso la diversità arricchisce e va sfruttata; infatti proprio grazie alla sua particolarità riuscirà a sventare l'attacco dei feroci ma ignoranti calabroni che fuggiranno convinti della pericolosità dell'alveare "velenoso", in realtà solamente dipinto di blu con delle foglie di guado, grazie all'astuzia e all'intuito della protagonista.
Al termine dello spettacolo il duetto ha coinvolto i bambini che si sono scatenati sulle note della canzone delle api operaie prima dello spuntino a base di pane e miele osservando un vero alveare; si sono poi rinfrescati con un gustoso ghiacciolo prima di salire nel pullman.
Questa rappresentazione non è stata solo occasione di divertimento ma anche di apprendimento dato che durante la narrazione i bimbi hanno avuto la possibilità di imparare nozioni sulla vita all'interno dell'alveare, società molto organizzata e affascinante del regno animale.

Si conclude il Festival con teatro, musica, cibo ed un ultimo brindisi insieme!

Questa sera vi invitiamo a raggiungerci in un posto lontano- dimenticato perfino da GoogleMaps!-  ma magico: è il Casone delle Sacche, a Codevigo.
La serata sarà sarà lunga, ricca e, speriamo, piacevole: si inizia con Annibale non l'ha mai fatto del Tam Teatrocarcere (mi raccomando accorrete perchè probabilmente sarà una delle ultime repliche!!); si continua con un ricco rinfresco e poi ci sarà il nuovo spettacolo di Cèsar Brie, 120 chili di jazz. Questa commedia , come la definisce lo stesso regista, ha un solo protagonista ,Ciccio Mendez, che ama tre cose soprattutto: le donne,anzi una donna in particolare, il jazz ed il cibo.Lo spettacolo è tratto da un racconto dello stesso Cèsar Brie ,che diciassette anni fa presentò ad un concorso letterario in Bolivia vincendone il primo premio.
Si finisce poi con la musica dei Rio Terà delle tarante che allieteranno il nostro ultimo arrivederci.

08 luglio 2011

Un altro spettacolo per bimbi: La storia dell'ape blu!

Oggi pomeriggio portate i vostri bimbi a Villa Renier di Candiana (fr. Pontecasale)!!
L'attrice Serena di Blasio ed il musicista Matteo Sgobino vogliono raccontare ai vostri pupi (ed anche a voi se vorrete) la storia di un'ape un po' particolare, un'ape blu che è curiosa di scoprire il mondo...


Dopo lo spettacolo si canterà e si gusterà insieme una delle merende più semplici al mondo : pane e miele!

07 luglio 2011

Nessuno può coprire l'ombra



Lo spettacolo che vi presenteremo 'sta sera è Nessuno può coprire l'ombra della compagnia senegalese Takku Lingey Théatre. Questa compagnia ha una storia un po' curiosa : Mandiaye N’Diaye, il regista di questo spettacolo, dopo aver passato quasi vent’anni a Ravenna come "immigrato-attore" e dopo aver collaborato per molto tempo con il regista Marco Martinelli (Teatro delle Albe), nel 2003 torna a Diol Kadd, suo villaggio natale. Lì N'Diaye, con l'intento di approfondire e valorizzare la sua cultura d'origine, fonda l'associazione Takku Lingey da cui nasce la compagnia Takku Lingey Théatre (questo nome in lingua wolof significa "darsi da fare insieme").
N'Diaye ,quando questo spettacolo debuttò vent'anni fa, era uno degli attori mentre oggi ne è il regista insieme allo stesso Martinelli; Abdou Lakhat Fall, Moussa Gning, Mor N’Diaye sono i tre nuovi giovani attori, originari di Diol Kadd, che vedremo in scena questa sera al Casone Ramei di Piove di Sacco.
Dopo lo spettacolo ci sarà la proiezione di un film di Gianni Celati proprio sul villaggio da cui proviene questa compagnia di attori.


Vi aspettiamo!!!



06 luglio 2011

Il teatro di figura

Chi c'ha seguito in questi intensi giorni di Festival, avrà già sentito parlare del teatro di figura... ecco, oggi ci soffermeremo su questo tipo di arte spettacolare (non per caso 'sta sera c'è Gigio Brunello con TESTE CALDE!).
Il  teatro di figura è quella tipologia di spettacolo teatrale che utilizza marionette,burattini, ombre ed oggetti come suoi protagonisti principali. Spesso si cade nell'errore di confondere la marionetta con il burattino e viceversa ma questi ultimi sono due oggetti ben differenti: la marionetta è un pupazzo che viene manovrato attraverso fili o da meccanismi spesso invisibili, viene manovrata da lontano, il burattino al contrario è mosso dal basso ed in scena compare solo il suo mezzo busto. 
La marionetta, manovrata dall'alto, simula gli atti, i gesti umani (e quindi attoriali) e spesso li oltrepassa, mentre il burattino, mosso dal basso, è più grossolano,popolare e risulta quasi una caricatura dell'essere umano.
Una contraddizione comune è quella di definire Pinocchio un burattino, anche Collodi lo definisce in questo modo, eppure la sua vera natura è quella di marionetta. Se non c'avete fatto caso il Pinocchio di Gigio Brunello, in Beati i perseguitati,  era un miscuglio tra burattino e marionetta!
'Sta sera in scena ci sarà di nuovo Gigio Brunello, con una prima assoluta, TESTE CALDE. STORIE DEL 1848 DELLA REPUBBLICA DI SAN MARCO, uno spettacolo uscito da un pezzo di tiglio invecchiato 150 anni.

05 luglio 2011

Amleto, il principe di Danimarca

L'Amleto è uno dei personaggi più suggestivi e mitologici della nostra cultura moderna. Più o meno tutti sanno la sua trama ed in particolar modo si conosce  la tragica fine di Ofelia e il famoso monologo dello stesso protagonista, l'essere o non essere, per l'appunto.
Questa tragedia fu scritta intorno al 1600- 1601, in un momento cruciale per storia inglese, in cui la regina Elisabetta era vicino alla morte e si stava per scatenare una furiosa lotta al potere. Ecco forse da dove derivava l'inquietudine del personaggio shakespeariano.

Amleto ,nel corso dei secoli, è stato letto in modi differenti: Coleridge e Schlegel lo vedevano come il protagonista di una tragedia della volontà, Amleto per Goethe era un eroe che non aveva la stoffa per esserlo, per i romantici questo principe era il simbolo del dolore universale mentre per decadenti e simbolisti era l'immagine del male di vivere; per gli artisti del Novecento, invece, era l'emblema dell'alienazione e della moderna nevrosi.
Oggi come verrà "letto" Amleto?
A suggerircelo sarà forse Massimiliano Donato, sta sera, a Brugine.

03 luglio 2011

Beati i perseguitati dalla giustizia- dialogo tra Gesù e Pinocchio incarcerati

Che cosa avranno da dirsi Gesù e Pinocchio?
Il burattino più famoso del mondo e il Figlio dell'Uomo avranno qualcosa in comune, oltre ad essere figli di falegname?
Sta sera, grazie a Gigio Brunello e Gyula Molnàr, lo scopriremo. Vi aspettiamo a Bovolenta, al porticciolo La ponta.


PINOCCHIO: Basterebbe ci fosse qui la Fata Turchina. Lei può trasformare queste sbarre in gambi di girasole e il chiavistello in un ‘anguilla viva (…) che ci credi te ne’ miracoli? 
GESÙ: Devi essere molto giovane tu. 
PINOCCHIO: L’età non centra per nulla. E’ da quando son nato che non sono più cresciuto… 



Per chi non lo sapesse Gigio Brunello è attore, burattinaio e autore; ha collaborato con Gyula Molnar -anche lui autore, attore e regista di origine ungherese- nella realizzazione degli  spettacoli  Machbeth all'improvviso e Operette Morali.
Li ritroveremo ancora insieme mercoledì 6 luglio, ad Arzergrande, con la prima assoluta di Teste calde. Storie del 1848 della Repubblica di San Marco.

Lungo la traccia

Ieri sera abbiamo ascoltato le parole di Dino Buzzati mentre il rumore di pioggia accompagnava le musiche della Piccola Bottega Baltazar e la voce di Vasco Mirandola.




Sta sera è successo qualcosa di altrettanto magico: c'erano due musicisti (Francesca Gallo e Andrea Facchin) ed un attore (Sandro Buzzatti) che davano voce alle parole di un poeta, Luciano Cecchinel. Il poeta era lì, in mezzo al pubblico, che li ascoltava.
Vi lascio dedicandovi un pezzo di suite appalachiana

luna ebbra,luna vagante,
scorrono ancora le tue trecce
come di salice lucente
in mezzo alle colline,
restano le lacrime furtive
lungo sperdute tracce
accecate da erbe come crine,
quasi blu,quasi vive
come il tuo pascolo tremante
di impronte fuggitive